Riportiamo di seguito il resoconto di alcun* compagn* che sono andat* al Toscana Pride a portare contenuti politici e critici contro l’assorbimento delle istanze frocie da parte del sistema capitalista e la strumentalizzazione della manifestazione da parte di partiti e istituzioni. Vogliamo ricordare che il Pride, in origine, era nato per tenere viva la memoria della rivolta di Stonewall, oggi permettere lo stupro dei valori fondanti della manifestazione accettando gli sponsor delle multinazionali, il patrocinio delle istituzioni, la partecipazione di partiti e di associazioni di forze dell’ordine significa togliere al Pride la possibilità di creare conflittualità e impoverirlo degli obiettivi originari di critica e lotta all’esistente. Pubblichiamo anche il volantino che trovate in fondo scaricabile in formato pdf. E rilanciamo l’evento Nessun* Norma Pride che si terrà a Torino il 28 giugno.
CONTRO IL CAPITALISMO GAY, RIVOLTA FROCIA!
-breve resoconto del gay pride di siena-
Di come gli/le organizzator/tric* del toscana pride si sono schierate con digos e fascist*.
Il 16 giugno a Siena si è tenuto il Toscana Pride. Alcun* di noi, stanch* dello svilimento politico portato avanti da chi organizza i pride, han voluto organizzarsi per portare contenuti politici e rabbia frocia al pride, per portare un’alternativa alla solita solfa pacificata e insulsa che ormai rappresenta ogni pride.
Ci siamo organizzat* per contestare sponsor, partiti politici, chi si dipinge di rosa una volta l’anno per poi proteggere i fascisti i restanti 364 giorni, la presenza di polis aperta, un’associazione di forze armate omosessuali ecc..
Siamo venute e venuti come promesso, e dopo la nostra entrata nella piazza, non approvata dall’organizzazione, che voleva avere tutto sotto controllo, imponendo solo la loro idea di come si debba stare in piazza, non lasciando spazio alla fantasia e libertà individuale. Abbiamo provato a inserirci nel corteo. Da subito alcuni membri dell’organizzazione ci hanno bloccato, per impedirci di entrare al corteo. “Abbiamo una lista” dicono, ma a noi importa assolutamente nulla, i cortei sono liberi, sticazzi delle liste, vogliamo entrare. Allora, nonostante sia evidente che la questione della lista sia solo una minchiata per non dichiarare il vero motivo del bloccare la nostra presenza, ovvero il nostro voler portare contenuti a una manifestazione pacificata sotto ogni punto di vista, arrivano altr* organizzator* a fare blocco per non permettere l’accesso dello spezzone frocio insurrezionale alla manifestazione. Ovviamente noi, come frocie ribell*, rifiutiamo qualsiasi dettame da qualsiasi autorità, e quindi senza il minimo dubbio, tentiamo di sfondare il blocco di organizzatori che prendono sempre più le sembianze di un cordone di polizia più che di organizzatori di un gay pride.
A quel punto la ciliegina sulla torta, gli organizzator* chiamano la Digos per intervenire, dichiarando quindi una volta per tutte da che parte stanno: dalla parte della repressione e dell’ordine. A quel punto allora, lo spezzone si scioglie, per poi riapparire meravigliosamente in mezzo al corteo poco dopo, SORPRESA. Iniziamo a portare contenuti, a smuovere un po’ un corteo silenzioso e pacificato, e ciò non viene accolto dall’organizzazione, mentre invece a decine si uniscono allo spezzone. Arrivano quindi questi soggetti imbruttiti a presidiare i lati del nostro spezzone e poco dopo vengono richiamati nuovamente i gendarmi senza divisa. A quel punto gli organizzatori iniziano una collaborazione attiva con la digos per far riprendere e fotografare i/le present* allo spezzone, che nel mentre però ha raccolto consenso, per cui è impossibile fermarlo.
Hanno tentato di fermarci ma non ci sono riuscit*. Abbiamo marciato dove volevamo e con i toni che più ci rappresentavano, abbiamo voluto esprimere la solidarietà con i/le compagn* in carcere, con i/le migrant* in lotta, abbiamo voluto ribadire il nostro odio per le forze di polizia, lo schifo del permettere al PD, un partito che ha sempre difeso fascisti e amici, di partecipare al pride. Abbiamo espresso solidarietà a chi ogni giorno combatte contro quest’esistente. Abbiamo voluto esprimere il nostro dissenso verso le politiche di decoro urbano e di gentrificazione, nei modi che più ci aggradano.
Abbiamo creato uno spezzone diverso, che ha voluto portare lotta e rabbia, ribadire che il gay pride è il ricordo di una rivolta e che non permetteremo a sponsor, polizia, fascisti gay o etero che siano, di svilire i contenuti di una giornata in cui ci rivendichiamo la rabbia frocia contro questo mondo.
Alcun* froc* non si rassegnano allo status quo,
alcun* froc* non hanno alcuna intenzione di adattarsi a questa società o di farsi accettare.
Ieri siamo venut*, verremo ancora, per costruire una rivolta frocia, per la sovversione dell’esistente, per smetterla di subire e iniziare ad attaccare!
Contro sbirraglia e controllo, contro gentrificazione e militarizzazione.
Contro autorità e decoro, contro retoriche pacifiste e pacificatrici della rabbia!
DIFFONDIAMO RIVOLTA FROCIA!
alcun* froci* meravigliosamente ribell*
ADESSO SPUTTANIAMOL*.